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venerdì 27 gennaio 2017

A che serve la memoria?

A che serve la memoria, se non si ha memoria di quelle grida...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quei treni...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quei cancelli...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quelle camerate...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quei corpi, che non avevano più nulla di umano...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quei numeri tatuati, che un tempo erano nomi...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quelle strade lastricate di pietra...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quelle strade che portavano alle docce...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quei camini che fumavano sempre...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quella cenere che cadeva dal cielo come neve...
A che serve la memoria, se non si ha memoria di quello che e'stato...
A che serve la memoria, se la si cancella la memoria...
A che serve la memoria, se c'è chi dice che non e' stato quel che e'stato...
A che serve la memoria?
Serve a ricordare, continuare a far presente il passato...
A chi per età, non può più raccontare quello che e' stato.
Alle future generazioni, la memoria serve per ricordare che e' stato quello che hanno vissuto, tutti quelli che sono morti nei lager...
E di tutti quelli che sono sopravvissuti, ed hanno potuto raccontare le loro memorie.
Fiorella.
(Foto Fiorella)

9 commenti:

  1. Cara Fiorella,la memoria è una merce fuori moda,la politica lo insegna.Oggi il politico afferma una cosa e domani il suo contrario,ma il popolino continua a seguirlo e a votarlo.
    Un abbraccio,fulvio

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  2. E tornano di moda i negazionisti... povero mondo..

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  3. Nei suoi ultimi lavori, Bauman ha tentato di spiegare la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida. Nei suoi libri sostiene che l'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. In particolare, egli lega tra loro concetti quali il consumismo e la creazione di rifiuti umani, la globalizzazione e l'industria della paura, lo smantellamento delle sicurezze e una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa, e così via.
    L'esclusione sociale elaborata da Bauman non si basa più sull'estraneità al sistema produttivo o sul non poter comprare l'essenziale, ma sul non poter comprare per sentirsi parte della modernità. Secondo Bauman il povero, nella vita liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. La critica alla mercificazione delle esistenze e all'omologazione planetaria si fa spietata soprattutto in Vite di scarto, Dentro la globalizzazione e Homo consumens.
    "La memoria ci dà l'identità, ci definisce, ci aiuta a crescere in consapevolezza, ci insegna a distinguere il bene dal male, ci dà le radici da cui si svilupperà il nostro albero".
    La nostra è una società senza memoria, una società che tende a nascondere tutto ciò che ci scomoda per non rimetterlo in discussione.









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  4. Gli ebrei stessi paiono non avere memoria, visto ciò che combinano ai palestinesi...
    In fondo, siamo una razza di scordaroli... :)

    Moz-

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  5. Non guardare a chi vuole cancellare la memoria che è vita vissuta.
    Copio Gus:"La memoria ci dà l'identità, ci definisce, ci aiuta a crescere in consapevolezza, ci insegna a distinguere il bene dal male, ci dà le radici da cui si svilupperà il nostro albero".
    Bacio Fiorella

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  6. Ciao Fiorella,
    belle le tue foto e soprattutto forti e importanti le parole.
    Sono passata a ringraziarti, tu sai di che cosa.
    Da oggi ti seguirò con molto piacere.
    A presto.

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  7. Shoah,genocidio ebraico,olocausto sono termini che fanno rabbrividire. Durante il nazismo non vennero perseguitati soltanto gli ebrei, ma anche persone o gruppi etnici "non ariani", quindi ritenuti inferiori, inutili e indesiderabili; rientrano nel genocidio nazista gli zingari (Rom e Sinti), i polacchi, alcune popolazioni slave, i disabili, bambini, i testimoni di Geova, gli omosessuali, gli oppositori politici e tutti coloro che rappresentavano una minaccia per la purezza della razza ariana. Una pazzia!
    😪 😪
    Come si fa a non fare memoria? E speriamo “ mai più” !
    Ciao Fiorella, un abbraccio caro, sono influenzata, ma virtualmente non ti contagio .
    Buona serata!
    Dani

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  8. C'è un dolore che deve fiorire...ciao Fiorella!

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